Oggi la Sardegna ha numerosi laghi sparsi in tutta l’Isola ma fino al 1867 l’unico vero lago d’acqua dolce, autoalimentato dal suo bacino imbrifero e con acqua perenne, era il Lago Baratz nella regione della Nurra (a nord ovest dell’Isola); esistevano poi le estese aree costiere con acquitrini salmastri (molti infestati di malaria), via via bonificati e controllati nelle loro sedi, oltre a svariati stagni (paùli in sardo) ovvero conche o depressioni nelle quali l’acqua piovana o i rii effimeri, a seconda del substrato roccioso, permanevano fra autunno e primavera. Risale quindi al 1867 la realizzazione della prima vera e propria diga in Sardegna che è anche la prima diga in valli montane d’Italia: la Diga Corongiu I (ora smantellata) in territorio di Sinnai che serviva principalmente la città di Cagliari. Oggi i laghi artificiali da opere di sbarramento (escludendo i bacini di piccole dimensioni soggetti comunque a una certa stagionalità) sono 38 e provvedono alla quota principale della necessità idrica, e parte di quella elettrica, per l’uso civile, agricolo e industriale di tutta l’Isola.
Lago Baratz
Partiamo dalla Nurra e, come detto in precedenza, dall’unico lago naturale della Sardegna. Il Lago Baratz è un’oasi faunistica molto importante e insieme all’area di Porto Ferro è un Sito di Interesse Comunitario (SIC); lo specchio d’acqua e le rive protette dai canneti e dai giunchi sono frequentati da numerosi uccelli, quali la folaga, da esemplari di testuggine d’acqua dolce e da una, limitata, fauna ittica.


Il bacino del Baratz è una conca naturale che riceve le esigue acque stagionali del Riu dei Giunchi, del Riu Bastianeddu e del piccolo bacino imbrifero circostante; grazie alle rocce impermeabili del fondo del catino (arenarie e conglomerati quarzosi) e all’imponente sistema di dune retrostante Porto Ferro, che a partire dalla glaciazione Würm (esauritasi 11.700 anni dal presente) ha creato una vera e propria barriera lungo il lato occidentale del Lago fino al mare, l’acqua rimane stabilmente, seppur con evidenti periodi di minore portata, senza defluire ne essere contaminata dalla salsedine; inoltre una bellissima pineta circonda il lago e numerosi sentieri la attraversano e percorrono ampi tratti delle rive.

Bau Muggeris – Lago dell’Alto Flumendosa

Il Lago dell’Alto Flumendosa si trova alle pendici sud orientali del Gennargentu in territorio di Villagrande Strisaili (e per una piccola parte a sud dell’invaso in territorio di Arzana). Le sponde occidentali sono decisamente più scoscese di quelle orientali e sono ricoperte di boschi di conifere (per lo più opera di rimboschimento). Il paesaggio intorno al Lago è molto ampio e spazia dal settore orientale del Gennargentu fino al Passo Correboi, Monte Genziana (Talana), Monte Urguda e Olinie (Villagrande Strisaili), Monte Idolo (Arzana), Serra Perd’Aira e Monte Armidda (Gairo e Lanusei), tutte abbondantemente sopra i 1.200 metri d’altezza.

Bau Muggeris è uno dei laghi più alti della Sardegna (800 mt. s.l.m.) creato artificialmente con lo sbarramento, nella omonima gola, delle acque provenienti dai versanti settentrionali di Monte Armidda e Serra Perd’Aira e da quelli meridionali di Monte Idolo e che confluiscono principalmente nel Riu Sicaderba che si immette nel bacino da sud.. La Diga di Bau Muggeris, la cui costruzione è iniziata nel 1948, è alta circa 60 metri e crea un invaso con la capacità di 60 milioni di metri cubi d’acqua.

Nella parte centro settentrionale del Lago c’è l’impianto idroelettrico del primo salto del Flumendosa, in cui una parte dell’acqua del bacino viene convogliata in caduta libera verso la prima centrale posizionata in caverna ad una profondità di 150 metri rispetto al suolo; da qui tramite condotte forzate è convogliata a nord di Villagrande Strisaili da dove, sempre mediante tubature, avviene il secondo salto del Flumendosa per la produzione di elettricità (in località Sa Teula a 238 mt. s.l.m.) e quindi nuovamente in condotte per un terzo salto fino a quota 67 mt. s.l.m. dove l’acqua viene rilasciata nel bacino artificiale di Santa Lucia, invaso dal volume di 3,7 milioni di metri cubi.

Lago del Basso Flumendosa

Il secondo bacino artificiale creato sul corso del Flumendosa è questo bellissimo lago incassato fra i Tacchi e le propaggini più meridionali del Gennargentu; lungo 17 chilometri e largo mediamente 500 metri, il Lago del Basso Flumendosa è stato creato alla fine degli anni ’50 con uno sbarramento in località Nuraghe Arrubiu (Orroli) tramite una diga di 112 metri d’altezza che crea un invaso dalla capacità di oltre 300 milioni di metri cubi a 270 metri di quota; una parte delle acque del bacino vengono riversate nel vicino Lago del Mulargia tramite condotte lunghe 6 chilometri.



Rispetto al Bau Muggeris, il Lago del Basso Flumendosa è sede di attività lacustri come le tipiche gite in battello stile “Missisippi” o le escursioni in canoa. Il contesto in cui è inserito il Lago è di notevole bellezza, le montagne circostanti arrivano scoscese alla riva del lago, sono coperte di boschi e le conformazioni calcaree dei tacchi aggiungono un fascino particolare al panorama.



Lago Temo
Ai piedi del piccolo tavolato di Monteleone Roccadoria, è stato creato il bacino artificiale dell’Alto Temo; il fiume è stato sbarrato ai piedi di Monte Airadu a quota 225 mt. s.l.m. con una diga di 54 metri d’altezza che crea alle sue spalle un invaso di oltre 90 milioni di metri cubi d’acqua.


A parte il versante del tavolato di Monteleone Roccadoria che è coperto di boschi, le sponde del lago risultano abbastanza spoglie, con lunghi tratti rocciosi e bianchi che creano qualche isoletta e piccoli promontori; il panorama è comunque gradevole, di pace assoluta sotto la mole di Monte Minerva che sovrasta il Lago da sud.
Lago Liscia
Situato in Gallura, nel territorio di Luras, Sant’Antonio di Gallura e in minima parte Calanginaus, questo Lago è stato creato con lo sbarramento del Fiume Liscia in località Calamaiu tramite una diga di 65 mt. d’altezza (fondamenta escluse), con coronamento a 179 mt. s.l.m. per un volume d’invaso di 105 milioni di metri cubi d’acqua.


Il Liscia è un lago molto affascinante, gran parte delle sponde sono coperte di boschi a olivastro, leccio e sugherete che arrivano quasi a lambire le acque mentre le aspre montagne granitiche della Gallura si susseguono sullo sfondo caratterizzando particolarmente il paesaggio.



Lago Cedrino

Per regolare le problematiche piene del Fiume Cedrino, già dalla metà degli anni ’60 sono iniziati i lavori per il suo sbarramento in località Pedra ‘e Othoni, 6/700 metri a sud est del Villaggio nuragico di Serra Orrios (Dorgali). Dopo un ventennio di lavori l’opera è stata completata creando l’attuale Lago Cedrino compreso in massima parte nel territorio di Dorgali e solo per la parte iniziale in quello di Oliena; la diga (realizzata in materiali sciolti con copertura artificiale) è alta poco meno di 82 metri, ha un coronamento di 301 metri ed il suo sbarramento crea un bacino della capacità di 117 milioni di metri cubi d’acqua.

Il Lago del Cedrino è posizionato in un’area paesaggistica formidabile; le rive orientali sono incorniciate dai bianchi bastioni calcarei che scendono ripidi dal Supramonte mentre le rive occidentali sono incassate fra alte e brune pareti basaltiche; la vegetazione boschiva molto rigogliosa riempie quasi tutti gli spazi salvo le emergenze rocciose più impervie.
Il lago è sede di numerose attività escursionistiche sia prettamente lacustri (canoe e mini battelli) che dedite al trekking e biking; l’area inoltre è ricchissima di testimonianze archeologiche e a una decina di chilometri dal mare, l’offerta di agriturismi è buona e per questo il posto è ideale per una frequentazione anche di più giorni.

Il Fiume Cedrino nasce alle pendici del Monte Fumai e del Monte Novo San Giovanni (Orgosolo) e prima dello sbarramento, oltre a un vasto bacino imbrifero, raccoglie importanti acque da:
- Sorgente di Su Gologone, acque di provenienza carsica e raccolte da svariati inghiottitoi sparsi nel Supramonte di Urzulei, Orgosolo e Oliena.
- Rio de Sa Oche, che raccoglie le acque confluite nella Valle di Lanaitho dai versanti orientali del Corrasi (Oliena) e occidentali dei monti Gutturgios, Fruncu Mannu e Orude.
- Rio Flumineddu, che nasce dalle estreme propaggini orientali del Gennargentu (Monte Pipinari di Villagrande Strisaili) e dopo 35 tortuosi chilometri nella sua gola, avendo prima formato la Gola Gorropu, si immette nel Lago Cedrino.



Lago Bidighinzu

Il bacino artificiale del Lago Bidighinzu si trova nel Comune di Bessude (SS) ed in minima parte nel territorio di Thiesi (SS), è stato creato con uno sbarramento del Rio Bidighinzu ai piedi del Monte Ozzastru. La diga, terminata nel 1959, è costruita a gravità ordinaria in calcestruzzo, ha un’altezza di 43 metri e genera un invaso dalla capienza totale di 18,5 milioni di metri cubi d’acqua.

Lago Cuga

Lo sbarramento sul Rio Cuga è stato terminato nel 1974 tramite una diga a materiali sciolti di pietrame (a secco), zonata e con nucleo in terra battuta. L’altezza della diga è poco superiore ai 45 metri per un coronamento di 219,5 metri, il volume del bacino è pari a 36,5 milioni di metri cubi d’acqua. Il Lago Cuga si trova interamente nel territorio comunale di Uri (SS), le sponde sono piuttosto dolci e solo nella parte orientale il lago si incunea nel corso del Rio Cuga fra le montagnozze e gli altopiani lavici del Miocene.


Lago Lerno

Il Lago Lerno, incluso interamente nel territorio di Pattada (SS), è stato creato tramite lo sbarramento del Rio Mannu di Pattada, fra le pendici sud occidentali del Monte Lerno ed il Monte Lottoa, con una diga la cui costruzione è avvenuta negli anni ’70 ma fu collaudata solo nel 2002. Lo sbarramento è di tipo murario a gravità ordinaria in calcestruzzo, ha un coronamento di 236,9 metri, un’altezza di 67,5 metri per una volumetria dell’invaso pari a 89,5 milioni di metri cubi ad una quota media di 552 mt. s.l.m..

Il lato settentrionale del Lago si trova ai piedi del Monte Lerno, che raggiunge i 1.094 metri d’altezza e crea una bellissima cornice di boschi ed emergenze granitiche; il resto del panorama attorno al lago è prevalentemente collinare a copertura boscosa che rendendo il contesto, per nulla antropizzato se non per qualche cuile, un panorama affascinante.



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