La SS125 “Orientale Sarda” meriterebbe un articolo lungo tanto quanto la strada stessa, tanto è affascinante e vario il percorso che da Cagliari arriva a Palau attraversando quattro province (Ca, Og, Nu e OT) con quote da zero ai mille metri. Prima o poi sarà scritto.


Qui, dell’Orientale Sarda, voglio celebrare (anche da motociclista) 25 chilometri bellissimi che vanno dall’innesto vecchia/nuova SS125, all’altezza del km 51 presso Nuraghe Asoru (San Priamo, Ca), fino al km 26 presso San Gregorio (Ca). Il percorso, che si snoda completamente sul tracciato originario della Statale in direzione NE-SO (rende quindi di più la mattina col sole di spalle), attraversa la sub-regione del Sarrabus seguendo (nel nostro caso risalendo) il canyon scavato nel granito dal Riu sa Picocca, prima, e dai Rii Cannas e Campuomu poi.

Dal Nuraghe Asoru si percorre il lungo rettilineo sul cui sfondo notiamo le montagne del Sarrabus che ci faranno da contorno nel tragitto; in breve costeggiamo e poi attraversiamo, tramite il vecchio ponte romano, uno degli artefici della gola che percorreremo, il Riu Picocca; questo torrente riceve le acque di un bacino idrografico molto esteso, captando quelle del Riu Ollastu (che si origina nei pressi del Monte Genis) e di numerosi rii discendenti dal versante nord-occidentale del massiccio dei Sette Fratelli.

Le curve seguono fedeli il tratto del Riu Picocca che scorre qualche decina di metri più in basso; la presenza dell’acqua è evidente tutto l’anno (sebbene in tempi di siccità raccolta in piccole piscine contornate da oleandri) e si può intuire la potenza dello scorrimento per come sia stata in grado di solcare il duro granito di queste montagne creando il sinuosissimo canyon che stiamo percorrendo.


Dopo metà tragitto ci spostiamo sull’altro versante del canyon, qui il torrente sottostante cambia nome in Riu Cannas e la nostra strada comincia a salire, sempre più circondata di vegetazione, con ampie curve che aprono viste bellissime su questa parte di gola più aperta del primo tratto e caratterizzata da fittissimi boschi.

Dopo qualche chilometro, costeggiando quello che si chiama adesso Riu Campuomu, arriviamo al passo di Arcu ‘e Tidu (430 mt. s.l.m.), dove si dipartono le strade per Burcei e per Monte Cresia e Sette Fratelli; l’ultimo tratto di strada fino a San Gregorio, tre chilometri, scende con numerose curve mostrando all’orizzonte la piana di Cagliari e i monti del Sulcis Iglesiente.

Adesso che il traffico su questo tratto di SS125 è scarso, vale la pena percorrerlo d’un fiato in moto ma anche molto tranquillamente, per godersi tantissimi paesaggi affascinanti; lungo il tragitto ci sono modi di scendere al letto del torrente e di addentrarsi in alcune valli eccezionali come quella del Riu Ollastu, oppure seguire le piste forestali come quelle per il Parco dei Sette Fratelli e Monte Cresia.
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