
Non puoi immaginare esattamente cosa riservi Piscinas la prima volta che la vedi, per quanto possano averti ispirato le letture e i racconti di chi ci è già stato e le centinaia di immagini reperibili (tra cui queste). Non basta venirci dieci volte per rivedere lo stesso paesaggio e gli stessi colori; tante sono le dune sulle quali salire, a piedi rispettando sempre l’importantissima vegetazione dunale tra cui il ginepro; innumerevoli panorami e scorci bellissimi sul mare e verso l’entroterra; il rosso Riu Piscinas e il Riu di Naracauli che prima solcano le valli interne, importanti zone minerarie del passato, e qui sboccano in mare racchiudendo la zona centrale di Piscinas. E poi un mare splendido, dai colori forti e accesi mutevoli a seconda della stagione, dell’ora, del vento.



Celebrato simbolo di Piscinas sono le dune di sabbia. Il sistema dunale, tra i più estesi d’Europa, è in continua evoluzione sotto la spinta del vento dominante, il Maestrale, che le sposta e le ravviva di continuo in particolar modo sul versante meridionale dell’area dove arrivano a spingersi fino a tre chilometri nell’entroterra con altezze anche di un centinaio di metri.




La natura selvaggia domina in ogni direzione e non è difficile osservare, tra le altre, le impronte del cervo sardo. A nord prosegue il territorio di Arbus e la Costa Verde ricca di calette tra le rocce, fino a Torre dei Corsari (sede di altre enormi e bellissime dune); a est l’entroterra si fa subito montagna, ricchissima di miniere sfruttate fino a qualche decennio fa tra le quali Montevecchio e Naracauli, quest’ultima avente Piscinas come suo sbocco logistico per l’immagazzinamento (negli edifici che ora sono occupati dall’affascinante Hotel le Dune) e la partenza dei preziosi minerali, visibile il rudere del molo ancora oggi; a sud prosegue la costa bassa e sabbiosa per chilometri fino a Scivu; a ovest è solo smisuratamente mare.







A Piscinas arrivano sostanzialmente due strade sempre abbastanza accessibili.
La prima parte da Ingurtosu, dove si congiungono la strada proveniente dalla SS128 Arbus-Fluminimaggiore e lo sterrato da Montevecchio; discesi alcuni tornanti e percorso un chilometro e mezzo lungo il rio si arriva alla vecchia miniera di Naracauli, in fase di sistemazione, imponente e bellissima architettura mineraria; dopo altri tre chilometri si arriva a Piscinas, nella parte meridionale del complesso, l’ultimo tratto compreso tra il Riu Naracauli e le alte dune di sabbia.
La seconda possibilità è con la bellissima strada della Costa Verde che da Torre dei Corsari porta a Funtanazza, Porto Palma, Gutturu Flumini e quindi dopo circa 25 chilometri a Piscinas, lato settentrionale; guadando, non sempre agevolmente, il Riu Piscinas possiamo giungere fino all’Hotel le Dune.
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