
Siamo nella Nurra costiera e per la precisione nel territorio nord-occidentale di Alghero, che dista poco più di venti minuti. L’interesse di questo percorso è molteplice: paesaggistico, con viste che spaziano da Capo dell’Argentiera a nord a Punta Cristallo a sud; naturalistico, per la ricca macchia mediterranea contro la quale spesso strusciamo camminando; geologico, essendo questa un’area di origine molto antica caratterizzata da formazioni rocciose di grande interesse.
Inoltre, buona parte di questo tratto di costa è inserito nell’ampia Area S.I.C. Porto Ferro e Lago Baratz.



Geologia dell’area
Il tratto di costa fra Cala Viola e Porto Ferro, ampio circa 4,5 chilometri, è un territorio molto antico; geologi e paleontologi hanno lungamente studiato le eterogenee successioni deposizionali, messe a giorno lungo le scogliere dell’area, e i fossili in esse contenuti, svelandone origine, evoluzione ed età.

Fra il Permiano ed il Triassico inferiore-medio (290/250 MA dal presente), al termine del Ciclo ercinico che aveva rivoluzionato la Sardegna paleozoica, quest’area della Nurra evolveva da un ambiente di conoide e piana alluvionale ad un sistema fluviale tipo braided e quindi ad ambiente fluviale meandriforme, ancora ad una certa distanza dalla linea di costa di quei tempi; il riconoscimento di questi ambienti si rispecchia nelle successioni terrigene rossastre, intensamente tettonicizzate, di conglomerati, arenarie e peliti ricche di quarzo, derivanti dallo smantellamento a monte delle formazioni rocciose paleozoiche; all’inizio del Triassico il mare, distante rispetto all’attuale linea costiera, stava lentamente trasgredendo dalle aree attualmente al largo e sarebbe arrivato a sommergere quest’area nel Triassico medio e buona parte dell’Isola nel Giurassico e nel Cretacico, come testimoniano egregiamente le successioni carbonatiche tipiche delle falesie fino a Capo Caccia.


Il sentiero
Come ben visibile nella mappa il tragitto si snoda interamente lungo la costa fra Torre Bantine ‘e Sale (estremità meridionale della Baia di Porto Ferro), Torre Porticciolo e Cala Viola. Il sentiero spesso si sdoppia avvicinandosi da una parte alla scogliera e dall’altra rimanendo più alto; diverse diramazioni, sovente veri e propri stradoni sterrati perpendicolari alla costa, si dirigono verso l’entroterra attraversando la bellissima e folta pineta (Pino d’Aleppo) al bordo orientale della quale un lungo sterrato praticamente rettilineo permette via via di tornare verso la località di partenza chiudendo il percorso ad anello.



Nonostante le numerose deviazioni menzionate, la dirzione ed il percorso principale sono ben delineati e ci si ritrova spesso a improvvisare ed interpretare liberamente il tragitto, a parte quando si costeggiano parti a strapiombo che ovviamente impediscono di scendere più in basso sugli scogli; alcuni cartelli sentieristici ci informano della distanza o prossimità delle calette che si susseguono lungo la costa alcune delle quali con nomi caratteristici come Cala Viola, Torre Porticciolo, Cala del Vino, Cala del Turco, Cala Tres Elighes, mentre altre non hanno nome ma non per questo sono meno pittoresche; alcune di queste calette preservano una parte sabbiosa composta da granuli multicolori ed il mare cristallino assume vivaci colori dal verde al turchese ed il blu intenso.



Il percorso è un continuo saliscendi ogni volta che si intersecano le calette, con dislivelli massimi di una trentina di metri nei punti più alti che non si faticano a scollinare; alcuni tratti, in special modo nella parte fra Torre Bantine ‘e Sale e Cala del Turco, sono percorribili anche in MTB in single track divertenti e in certi tratti particolarmente accidentati, visto che il substrato è facilmente deteriorato dalle piogge che scavano canaloni scoprendo a tratti la roccia sottostante.



La flora
La tipica macchia mediterranea di questo tratto della Nurra è certamente un elemento di grande valenza che rende bellissimo immergersi in questo percorso sentieristico, ricco di colori e profumi sempre diversi in ogni stagione.
Le specie che fanno da padrona sono il Ginepro Fenicio e il Lentischio, a tratti la Palma Nana spunta vigorosamente fra la macchia, poi il Timo selvatico coi suoi bassi cespuglietti slavati, così come i caratteristici fiori stellati della Carota, le Tamerici, il Pino d’Aleppo, il Rosmarino, il cisto nelle sue varie forme ed altre specie meno presenti.
Il sentiero costiero appena descritto può essere corredato, così da chiudere una sorta di anello, dal percorso più interno che taglia completamente da sud a nord la folta pineta retrostante la costa fra Cala Viola e Porto Ferro.

Numerosi sentieri fra la fitta boscaglia o larghi stradoni sterrati si susseguono a partire dal sentiero/strada principale in direzione della costa, attraversando la pineta (Pino d’Aleppo) e la macchia mediterranea anch’essi meritevoli di ammirazione. Molto presto al mattino o intorno al tramonto, a condizione di essere molto silenziosi, può capitare di osservare un daino attraversare il sentiero, dato che in quest’area ve ne è la maggiore presenza di tutta l’Isola.


