Questo bellissimo itinerario parte dalla SP26 (che scende dalla SS125 a Cala Gonone) e per l’esattezza al km4, un tornante prima di entrare in paese.

Vista di Cala Fuili dalla strada per Buchi Arta.
Qui imbocchiamo la carrabile per Nuraghe Mannu, Toddeitto, Buchi Arta e Ghivine; è una pista asfaltata e poi cementata, in condizioni decenti, che permette di inoltrarsi all’interno di un territorio incontaminato e di rara bellezza, facilitando anche l’accesso ad alcuni percorsi escursionistici verso Cala Luna e vasti territori del Supramonte marino. Dopo un paio di chilometri (durante i quali passiamo il bivio per Nuraghe Mannu e due begli agriturismi, ottime tappe per escursioni nella zona) iniziamo a costeggiare il margine sinistro della gola di Codula Fuili arrivando a vederne la relativa, bellissima caletta al termine del canyon che si sviluppa, davanti a noi, dritto verso il mare. Il tratto di costa da qui a Santa Maria Navarrese, 40 e più chilometri verso sud, è pieno di codule ovvero canyon scavati dai corsi d’acqua provenienti dal Supramonte marino di Dorgali e Baunei e che sfociano in mare non prima di aver scavato per chilometri la roccia calcarea creando gole profonde anche centinaia di metri, tra le quali le più famose Codula di Luna e Codula di Sisine.

Località Cumbida Prantas, dove prendiamo la strada in discesa per Buchi Arta.
Il paesaggio in cui si snoda la nostra stradina è dominato oramai dai colori bianco della pietra calcarea e verde della macchia; in altri due chilometri circa, in località Cumbida Prantas circondati da un bel bosco, prendiamo la strada in discesa sulla sinistra (dritti proseguiremmo per Ghivine) che, dopo qualche centinaio di metri e passata un’area picnic molto interessante, attraversa il rio Codula Fuili, risalendo poi verso Cuccuru su Corvu ed il relativo passo che ci regala una bellissima vista verso il golfo di Cala Gonone ed il massiccio di Monte Irveri, a nord, ed il bellissimo e selvaggio territorio di Toddeitto e dell’entroterra di Cala Luna, davanti a noi in direzione sud.

L’area del passo di Cuccuru su Corvu da dove si ammira Cala Gonone e il massiccio di Monte Irveri.

Poco dopo il passo di Cuccuru su Corvu la visuale domina tutta la costa fino a Capo di Monte Santo; la cima più alta dinnanzi a noi è Serra Ovara.
Da qui la strada, contornata da una bella macchia boschiva e l’onnipresente ciotolato bianco, discende in località Ghiroe Maiore e quindi in breve arriva agli ovili di Buchi Arta, ad un’altitudine di 360 metri circa.

Una pinnetta fra le tante presenti a Buchi Arta.
L’atmosfera è magica, alcune pinnettas qua e la, un bellissimo recinto in legno di ginepro e tra gli alberi si aprono viste bellissime sul mare verso Cala Luna e sui bastioni montani al di là di Codula di Luna, come Punta Onamarra. Trovo che il fatto che gli ovili siano mantenuti in attività grazie alla volontà di chi con sacrificio vive questi luoghi, sia ammirevole; passeggiando tra gli ovili sarà impossibile non scambiare qualche chiacchiera con i pastori, gente magnifica che saprà raccontarvi e consigliarvi su tutto quanto riguardi questo territorio eccezionale.

Il recinto in palizzata di legno circondato dal bellissimo ciotolato bianco e dalla selva mediterranea..
Da Buchi Arta è possibile raggiungere a piedi la gola di Codula di Luna (per esempio discendendo S’Iscala ‘e su Molenti) scegliendo poi se dirigersi verso il mare e Cala Luna (dove c’è un’area attrezzata per il camping) oppure risalire la codula e quindi proseguire all’interno del Supramonte marino nelle aree di Baunei o Urzulei.

Buchi Arta, ampia panoramica mare e monti, in evidenza a centro foto Punta Onamarra