Le Grotte di “Su Mannau” sono un imponente sistema carsico che si sviluppa nei monti dell’Iglesiente, in territorio di Fluminimaggiore. Visitare Su Mannau è un’esperienza ricca di emozione e spettacolare, che porta questa grotta ad essere tra le più frequentate d’Italia.
Questo luogo si inserisce in un contesto già ricco di bellezze naturali, paesaggistiche e archeologiche (è a breve distanza dall’importantissimo Tempio di Antas), immancabile quindi una visita quando ci si trova da queste parti.
Il nome della Grotta deriva da una leggenda che lo attribuisce ad una orribile creatura che anticamente fu rinchiusa qui dagli abitanti dell’area. L’orribile mostro era figlio di Su Estiu, il temutissimo signore del male, ed era si orribile, ma di gran cuore, ed era stato inviato dalla Luna presso il padre per tentare di far breccia nel suo animo malvagio mentre da questi venne scacciato e lasciato a girovagare per i territori degli umani. Gli abitanti dell’area trovarono la creatura, la torturarono e la rinchiusero nei meandri più profondi e bui della grotta così che non ne sarebbe mai potuta uscire; ma la tristezza d’animo della dolce creatura fu mitigata dalla Luna che trasformò gli antri con bellissime conformazioni di rocce e cristalli luccicanti così che potesse sentirsi amata anche lì e questa, rinfrancata dall’amore della sua Luna, pianse così tanto di felicità da creare un fiume di acqua cristallina che sgorgava dalla grotta.
A quel punto anche gli uomini, tanto meravigliati e ben impressionati dall’evento, si ricredettero sull’animo della creatura ribattezzandola Su Mannau, il Grandioso.
Il maestoso sistema carsico, il cui sviluppo totale è di 8 km, insiste nei metacalcari e dolomie dell’antichissima Formazione di Gonnesa, risalente al Cambriano inferiore, e l’accesso è ai piedi dell’omonimo monte ad una quota poco superiore a 200 mt.
Sullo sviluppo totale delle grotte, solo i primi 500 mt fanno parte del percorso turistico aperto al pubblico e quest’ultimo è stato egregiamente organizzato con l’impiego di grandi strutture per accedere in sicurezza e nel miglior modo per godere gli ambienti ed evitare di rovinarli.
Il primo grande antro che incontriamo, lungo 60 mt, è stato utilizzato come tempio ipogeo per il Culto delle Acque dagli abitanti nuragici locali, testimone ne è il ritrovamento di numerose lampade votive a olio. Segue la sala centrale da cui si dipartono due rami distinti: quello di sinistra, lungo 2 km e solcato dal Rio Placido e quello di destra, lungo 5 km e solcato dal Rio Rapido. Il percorso turistico prosegue per il ramo sinistro su un ottimo sistema di passerelle e ci permette di godere comodamente meravigliosi paesaggi tra piscine di acqua cristallina, stalattiti e stalagmiti lunghe metri, concrezioni ad organo e cristalli meravigliosi. Si giunge quindi all’ultimo bellissimo tratto che dal belvedere sul Pozzo Rodriguez ridiscende per venti metri alla base di quest’ultimo tramite una serie di scale attaccate lungo le pareti del pozzo, lasciandoci una grande emozione ogni volta che alziamo lo sguardo ammirando le opere naturali che ci sovrastano.