
I Cantieri di Levante, Piccalinna e Pozzo Sartori, e alle spalle Genna Serapis, dove sorge il paesino di Montevecchio.
Il complesso minerario di Montevecchio, nei territori di Guspini e Arbus, è stato tra i più importanti in Italia e in Europa a partire dal 1.800. Le attività estrattive si concentravano su filoni di blenda (zinco) e galena (piombo) che venivano raggiunti attraverso pozzi distribuiti nei cantieri di Levante e Ponente (rispetto a Genna Serapis, sede del centro abitato di Montevecchio). La chiusura definitiva del sito è avvenuta nel 1.991 dopo mesi di vertenze tra sindacato e gestore.
Segue qualche scatto dalla piana del bacino degli sterili (a est dei Cantieri di Levante Piccalinna e Sant’Antonio), luogo affascinante incassato tra i contrafforti dei monti di Arbus, alti più di 700 metri, e la parte orientale del complesso montuoso di Punta Pubusinu.

Il bacino d’acqua della diga dei fanghi, la bellissima torre metallica di Pozzo Faina e sullo sfondo i monti di Arbus con Punta Malacuba (sx) e Punta S’Accorradroxiu (centro).

Il terrazzato del grande bacino degli sterili e la valle del Rio di Montevecchio.

La bellissima struttura metallica del Pozzo Faina, cantieri di Levante.

La parte orientale dell’area di Piccalinna è coperta da canneti. Sullo sfondo Punta Riu Unis.

Uno strano incontro, nell’area della diga dei fanghi

I canaloni di raccolta dei materiali sterili e la torre del Pozzo Faina.