Monte Baranta è un’altura (120 mt. s.l.m.) sita un paio di km a Sud dell’abitato di Olmedo (SS), a nord di Alghero. Vi si accede imboccando la strada comunale che si diparte a destra dalla provinciale Alghero/Olmedo a 1,1 km dal paese; dopo 1.400 mt, passati gli edifici del Consorzio Bonifica della Nurra, una piccola sterrata in salita sulla destra porta ad uno spiazzo con grande cancello; qui è possibile lasciare l’auto ed imboccare un sentiero abbastanza ampio alla sinistra del cancello che in maniera agevole dopo una decina di minuti di cammino raggiunge l’insediamento archeologico.

L’insediamento pre nuragico risale a più di 4.000 anni fa, nel periodo conosciuto come Cultura di Monte Claro, e riveste grande importanza per la varietà di reperti architettonici tra i quali una imponente muraglia megalitica, un’area sacra con circolo megalitico e menhir e un meraviglioso recinto-torre. La posizione del sito, elevato a quota 120 mt., permetteva di dominare una vasta area dalla Rada di Alghero all’entroterra.

La muraglia megalitica

La muraglia megalitica è forse l’elemento architettonico che caratterizza maggiormente l’insediamento. E’ composta da grandi massi trachitici (roccia magmatica effusiva caratteristica dell’area) lavorati e incastrati l’uno all’altro per formare una muraglia lunga un centinaio di metri, alta 2,5 mt. e profonda fino a 5 mt.; quest’opera è testimonianza di un luogo di una certa importanza concordando che da qui si dominano la rada di Alghero e una fetta importante della Nurra meridionale fino all’entroterra e la Valle del Cuga. All’estrema sinistra della muraglia (arrivando dal sentiero) c’è un’apertura/ingresso che conduce ad una vasta area che doveva essere l’insediamento vero e proprio che risulta delimitato dalla muraglia stessa e dal ciglio del Monte Baranta che domina la sottostante piana un centinaio di metri sotto.

E’ probabile (e logico) che in principio la muraglia fosse più alta e che vi fossero camminamenti o sovrastrutture tipo torri che le permettessero di fungere in maniera adeguata all’utilizzo di sbarramento e controllo dell’insediamento pre nuragico.



L’area sacra
L’area sacra occupa tutto il sito a NNE della muraglia megalitica, si presenta come un vasto campo disseminato di grosse rocce e delimitato fra la cinta stessa e un intricato bosco di macchia mediterranea che sicuramente avvolgeva tutta questo fino agli scavi di una cinquantina di anni fa. Non a caso, almeno per me, quello che desta subito attenzione è l’imponente muraglia megalitica, imponente almeno per quanto riguarda l’estensione (97 mt.) e lo spessore delle mura (5 mt.). Si fanno presto notare anche i grossi blocchi semilavorati in stile menhir, uno solo dei quali tale si può denominare perchè di forma tipica, sebbene abbozzata e probabilmente mai eretto. E’ presente anche un circolo megalitico formato da grossi lastroni a formare un cerchio


L’area del villaggio

Al di la della cinta muraria si apre la zona dove risiedeva il villaggio vero e proprio del quale rimangono accennati solo alcuni muretti a secco delle capanne. Da qui la vista spazia su un’area molto ampia fra il mare di Alghero e l’entroterra verso l’attuale bacino del Cuga.

Il recinto megalitico
Nella parte più meridionale del sito, non direttamente visibile dalle aree precedenti perchè nascosto dalla vegetazione ed in posizione meno elevata, troviamo il recinto-torre megalitico, riconosciuto (anteriormente agli scavi) col nome di Nuraghe Su Casteddu.

Questa costruzione è stata eretta con grossi massi trachitici identici a quelli utilizzati per la muraglia; ha una pianta a U con due ingressi posizionati a N e a O della struttura che rimane aperta nel lato che affaccia direttamente dal dirupo verso la sottostante valle; gli ingressi sono architravati e attraversano le mura spesse fra i 4 e gli oltre 6 metri. La superficie racchiusa è di quasi 400 metri quadrati e anche per questo edificio è ipotizzabile che avesse un’altezza superiore agli attuali 3 metri di media e che ulteriori strutture lignee vi fossero addossate.



