Dal paese di Orune, nella parte meridionale dell’abitato accanto al cimitero, si imbocca una stradina asfaltata che in 5 km, passate un paio di valli a ovest del paese, conduce al parcheggio e Centro servizi di Su Tempiesu in località Sa Costa ‘e Sa Binza. Al Centro Servizi, gestito da personale molto cordiale e preparato, è presente una ricostruzione in scala del Tempio come doveva presentarsi quando ancora intatto e viene fornita una introduzione storica/architettonica al monumento.

La Fonte è raggiungibile tramite due sentieri ben tenuti e caratterizzati lungo il loro corso dal posizionamento di pannelli illustrati che narrano in uno la flora e nell’altro la fauna locale, interessante diversivo durante il tragitto per rinfrescarsi la memoria sulle specie e sui loro nomi in lingua sarda. In un quarto d’ora di tranquilla discesa si arriva finalmente al sito della Fonte sacra.

Il Tempio ci si para innanzi inaspettatamente, bellissimo con la sua forma spiovente e la preziosa geometria dei conci regolarmente squadrati e posizionati in maniera isodoma come usava nell’età del Bronzo quando fu eretto nel XIII sec. A. C.; il materiale usato per la realizzazione dei conci è il basalto che non è reperibile localmente e si presume quindi sia stato portato fin qui forse dalla zona di Dorgali.

Qualche secolo dopo la sua costruzione il Tempio venne completamente ricoperto da uno smottamento delle ripide pareti della montagna in cui è incastonato e che l’ha celato fino a quando fu riscoperto per caso, nel 1953, dai proprietari del terreno che stavano eseguendo lavori per sistemare la vena acquifera. Figurarsi quale stupore nello scoprire le prime parti in muratura così ordinata e ben lavorata; nel succedersi degli scavi vennero ritrovati in prossimità numerosi importanti reperti come statuette, pugnali, oggetti votivi in genere.



