Monte Novo San Giovanni
Maestoso e iconico Monumento naturale, Monte Novo San Giovanni si trova nel territorio di Orgosolo, nel limite occidentale della vasta area calcareo-dolomitica dei Supramontes montani.
La caratteristica silhouette corrispondente alla morfologia di un butte (un’altura isolata dai fianchi scoscesi e dalla cima pianeggiante), l’altezza del plateu (1.316 mt) e il fatto di essere isolato rispetto alle alture circostanti ne hanno fatto un punto di riferimento per un territorio vastissimo.
Dal punto di vista geologico, il grande torrione è composto dalla formazione calcareo-dolomitica nota come Formazione di Dorgali, corrispondente ai depositi di piattaforma carbonatica depostisi nel caldo e basso mare che copriva gran parte della Sardegna nel Giurassico medio-superiore; questi depositi insistono sulle formazioni terrigene paleozoiche che costituiscono il basamento metamorfico ercinico; la tettonica terziaria e quaternaria unitamente all’erosione seguita all’emersione della piattaforma, hanno in gran parte smantellato i potenti depositi giurassici SARDI ma ne rimangono tutt’oggi dei testimoni di grande estensione (come i Supramontes montani e marini, i Tacchi, M.te Tuttavista, Montalbo, Tavolara, Capo Caccia) così come limitati e isolati residui (come appunto M.te Novo S. Giovanni, Perda Liana, Su texile etc.).
Monte Novo San Giovanni è raggiungibile da Orgosolo o dalla SS389 nei pressi di Pratobello, prendendo direzione Montes (vedi mappa); raggiunta la Caserma forestale di Montes si può parcheggiare e proseguire a piedi, immergendosi per 3 km circa nella meravigliosa lecceta primaria (una delle più estese d’Europa), o in alternativa continuare in auto fino alla radura alla base del Monte (quota 1.200 mt), dove si lascia l’auto.
Attraversiamo la radura fino ad imboccare una carrareccia che sale con alcuni tornanti in direzione della base del torrione calcareo, del quale possiamo ammirare dal basso l’imponenza e l’articolata struttura causata da grandi fratture e diaclasi; in breve si giunge ai piedi della bellissima perda dove un sentiero, risalente probabilmente a tempi preistorici, permette di raggiungere in maniera agevole la sommità del “piccolo” plateau a quota 1.300 mt.
Il breve percorso (a sinistra il cancelletto d’ingresso) è mantenuto ottimamente ed è provvisto di gradinate nei tratti di dislivello maggiore e delimitato ove occorre da parapetti; risale lungo la parete sud-orientale in un contesto davvero molto suggestivo, maestosi blocchi dalle forme bizzarre si staccano dal corpo principale e sono colonizzati dagli ultimi lecci e altri arbusti del bosco sottostante mentre si iniziano a intravedere i grandi panorami che ci aspettano dalla cima vera e propria; la sommità di Monte Novo San Giovanni rispecchia la morfologia articolata delle pareti, passiamo inizialmente in una sorta di valle o depressione circondata da roccioni calcarei risalendo in direzione N verso la vedetta antincendio che raggiungiamo subito dopo un piccolo rifugio sulla sinistra.
Non bisogna aspettare di raggiungere la vedetta per godere viste eccezionali già molto ampie verso est, ma presso la vedetta è uno spettacolo unico in ogni direzione, vale la pena avere un binocolo per scorgere i minimi dettagli del meraviglioso territorio che ci circonda ma che già a occhio nudo risulta ricchissimo e vasto; verso est il mare è l’ultima cornice oltre i territori calcarei del Supramonte di Orgosolo e Urzulei ed il Supramonte marino di Baunei e Dorgali; verso NO le ultime alture oltre la piana del Tirso sono quelle del Goceano e del Marghine mentre il Montiferru è visibile a oltre 65 km di distanza; verso sud-ovest si declinano tutte le pendici del Gennargentu orientale, da Arcu Correboi fino a P.ta Lamarmora e a sud l’ampio panettone di Monte Genziana e gli altri monti di Talana e Villa Grande Strisaili.
Qui sotto la panoramica a 360° può rendere l’idea (cliccando si apre una versione più grande) mentre di seguito alcune zone in dettaglio.