Breve e suggestivo itinerario ad anello fra Torre Porticciolo e Punta del Gallo la cui peculiarità, oltre al valore paesaggistico-naturalistico, risiede nell’unire tratti lungo la scogliera e le varie calette sottostanti a tratti nella bassa macchia mediterranea e nella fitta pineta, con punti panoramici molto suggestivi godibili sia da Punta del Gallo, il punto più elevato raggiunto, che lungo il percorso.
Tipologia itinerario: ad anello
Difficoltà: T con alcuni tratti opzionali E (vedere nella descrizione)
Lunghezza del percorso: 5km
Quota minima/massima: 0/120 mt circa
Tipo di fondo: sterrato (roccia nelle eventuali parti in libera lungo le scogliere)
L’itinerario parte dal parcheggio con vista sulla piccola e incantevole baia di Torre Porticciolo (a cui possiamo dedicare una visita terminato il nostro percorso) e si dirige verso sud in direzione di Cala Viola seguendo inizialmente un sentiero molto ben tracciato (a tratti parecchio eroso dalle piogge) fra la bassa macchia mediterranea; dopo circa 200 mt siamo giusto alle spalle delle scogliere e da qui si potrebbe andare in libera lungo la costa ma restiamo sul sentiero che prosegue discostandosene e rimanendo un po’ più all’interno fino ad oltrepassare Cala Viola e unirsi, dopo una breve salita fra la vegetazione, all’ampia pista forestale che conduce verso Le Prigionette.
Dopo circa 400 mt raggiungiamo un cancello con bassa recinzione che va scavalcato per poi proseguire un centinaio di metri fino ad imboccare a destra la pista forestale che si inoltra nel bosco, quindi prendiamo subito a destra seguendo l’indicazione sentieristica per Punta del Gallo; la pista forestale prosegue nella fitta e suggestiva pineta di Pino d’Aleppo, guadagna quota con un paio di tornanti fino a terminare in una radura dopo 800 mt dalla deviazione per P.ta del Gallo; nell’ultimo tratto avremo forse notato, a destra oltre i primi alberi, la presenza di alcune strutture in rovina che corrispondono alla serie di fortini militari della II GM che visioneremo nel tragitto di ritorno.
Dalla radura, a causa della vegetazione che si riprende velocemente il suo spazio in assenza di frequentatori del luogo, può non essere immediatamente chiaro l’attacco per il sentierino che percorre l’ultimo e breve tratto per Punta del Gallo, bisogna inoltrarsi nell’angolo a destra della radura in direzione O-NO.
Ci troviamo così a percorrere chiaramente lo stretto sentiero fra la vegetazione, che a tratti invade il percorso ma senza farcelo perdere, ed in breve siamo alle spalle e qualche metro al di sotto del bordo della scarpata che risaliamo raggiungendo una sorta di belvedere ai piedi di Punta del Gallo poco sopra di noi sulla destra.
La vista da questo punto panoramico è molto suggestiva, ai nostri piedi ammiriamo la scintillante caletta di Punta del Gallo e davanti a noi le ripide e tormentate scogliere che corrono ai piedi di Punta Ghiscera Mala e fino alla Puntetta della Ghiscera; di grande valore paesaggistico è anche lo sviluppo della vegetazione che raggiunto il ciglio sembra tracimare sul versante a strapiombo verso il mare formando lingue lussureggianti in contrasto con l’arida roccia.
Dal punto di vista morfologico Punta del Gallo è l’estremità nord-occidentale del maestoso promontorio di Capo Caccia che da qui si sviluppa per oltre 8 km in direzione sud con le sue magnifiche e maestose falesie alte centinaia di metri; dal punto di vista geologico invece se ne discosta in quanto, se Capo Caccia è costituito dalle potenti successioni calcareo-dolomitiche del Giurassico medio-Cretacico superiore, la ristretta area compresa fra il promontorio di Punta del Gallo e Cala Viola è costituito da successioni sedimentarie più antiche, risalenti al Triassico; in particolare Punta del Gallo rispecchia la successione sedimentaria germanica del Keuper (Triassico superiore) composta da dolomie, dolomie marnose e marne gessifere che in generale rendono il versante a strapiombo sul mare molto articolato a causa di crolli di parti meno coese e profondi segni dell’incessante erosione.
Riprendiamo il sentiero in discesa fino alla radura ma, invece che proseguire lungo il tracciato dell’andata, ci inoltriamo qualche metro fra gli alberi sulla sinistra fino a raggiungere la fascia difensiva anti-aerea che, già da poco sotto Punta del Gallo, con vari terrazzamenti discende il fianco orientale dell’altura; si tratta di una serie di postazioni costituite ciascuna da un bunker interrato e da una sorta di trincea, rinforzata con blocchi di calcare locale e probabilmente provvista a suo tempo di tettoia, che li collegava con l’area della piazzola dei cannoni anti-aerei. Giunti alla postazione più bassa si prosegue in rettilineo in direzione est su tracce di sentiero fra gli arbusti fino ad un ultimo e breve tratto nella vegetazione oltre il quale si arriva alla bassa rete metallica al di la della quale entriamo nella pista forestale che seguiamo in direzione nord (sinistra) fino alla scogliera di Cala Viola.
Cala Viola, nella foto a sinistra, è la prima delle numerose calette che si susseguono lungo la bassa scogliera che da qui si sviluppa, con direzione S-N, per circa 5 km fino all’ampia rada di Porto Ferro. La piccola e pittoresca caletta è anche un importante sito geologico, quasi un museo a cielo aperto, per via delle caratteristiche formazioni rocciose sedimentarie risalenti ad un periodo di tempo compreso fra Permiano e Triassico, uno dei pochissimi e limitati affioramenti di questa sequenza temporale in Sardegna.
Da Cala Viola proseguiamo con un percorso in libera che cercherà di mantenersi il più possibile prossimo alla costa; questa è caratterizzata da una scogliera articolata, estremamente erosa sia da parte del mare che dalle piogge provenienti dall’interno e per questo ricca di forme suggestive, accentuate dalla diversa erosione dei vari strati rocciosi sovrapposti; proseguendo, i crolli della scogliera in arretramento si fanno via via maggiori e verrà naturale risalire verso quote maggiori fino a costeggiare l’alta scogliera che ci accompagna fino alla bellissima baia di Torre Porticciolo e quindi al parcheggio dal quale abbiamo iniziato il percorso ad anello.
Leave a reply